venerdì 29 marzo 2013

I grillini? I fashion blogger della politica.


Il meraviglioso mondo del world wide web ha avuto il merito di abbattere le barriere geografiche, culturali e anche politiche. Tutti grazie al web possiamo conoscere mondi nuovi, culture diverse dalla nostra e possiamo avere il famoso quarto d’ora di celebrità wharoliano. Il problema è che appunto il web è veramente a portata di tutti, o quasi.  E come tutte le cose c’è il rovescio delle medaglia: cosi se da un lato possiamo fare nuove scoperte ed approfondire le nozioni che già abbiamo, dall’altro internet permette di avere i 15 minuti di celebrità veramente a tutti. Ed ecco quindi l’invasione di scrittori, critici, modelle, cantanti  e le mie adorate fashion blogger. Ma ultimamente c’è un fenomeno, tutto italiano, che infesta il mondo del web e purtroppo dopo le recenti elezioni anche il Parlamento Italiano. Sto parlando degli amati/odiati grillini, figli del movimento 5 stelle. Io personalmente, rientro nella categorie di persone non che odiano il movimento, ma che non lo riescono a comprendere. Quando nacquero i primi vaffaday di Grillo nel 2007 ho anche firmato la petizione in cui si chiedeva la non candidabilità per i condannati, il limite di due mandati e la riforma della legge elettorale porcellum.  Più di una volta in passato, mi è capitato di pensare che Grillo si battesse per cause giuste, specialmente in alcuni punti. Oggi il Movimento, dopo 5 anni di urla ed improperi verso qualsiasi essere vivente non la pensi come loro, è arrivato in Parlamento con un notevole terzo posto appunto alle ultime elezioni politiche. La mia posizione nei loro confronti però , come già scritto su, è decisamente cambiata. Non comprendo qual è la logica che li muove, perché ascoltando, leggendo, informandomi, vedo solo contraddizioni su contraddizioni, mancanza di coerenza e soprattutto di un vero e proprio piano.  Dietro le quinte del Movimento si sa, c’è GianRoberto Casaleggio, un furbone di marketing e strategie di rete che con la sua Casaleggio Associati ha dato vita al successo del Movimento, proponendo (ed attuando)  l’idea del blog a Grillo quando lo conobbe dopo un suo comizio nel 2004, ben conscio dei poteri che la rete può dare (mentre  a quanto pare il comico genovese l’unica cosa che sapesse fare con un pc, era romperlo sul palco). Per alcuni Casaleggio è un santone, per altri un pazzo visionario che proclama che nel 2054 voteremo in rete per un governo chiamato Gaia, non prima di essere passati per una terza guerra mondiale ed un altro blocco Occidente-Oriente che non manca mai. Ed eccoli allora partire a fare quello che tecnicamente si chiama crowdsourcing, ma che visto come sono andate le cose si può tradurre con un: urlare due tre ovvietà ad una folla (crowd) di gente che non arriva a fine mese manco pregando insieme il Divino Otelma e Solange, e che se gli dici che “gli altri sono tutti ladri” e “noi promettiamo 1000 euro al mese ai disoccupati” il voto te lo da insieme anche ad una bella sacca del suo sangue. Il tutto ovviamente portando avanti la teoria della trasparenza della rete, della democrazia del web eccetera eccetera. Ed ecco che finalmente, dopo mesi ed anni di insulti rivolti a praticamente i tre quarti del globo terracqueo, i grillini si attestano ad un dignitoso terzo posto, dopo Pd e Pdl. Ma per quanto mi riguarda, i deputati del Movimento Cinque Stelle, altro non sono che i fashion blogger della politica italiana. Cosi come  quelli si innalzano a guru della moda facendoti credere che sei un pazzo esaurito e che non indossando quegli obbrobi che loro si ritrovano addosso mettendosi su del vinavil e lanciandosi a razzo nell’armadio tu compi un suicidio sociale, cosi i grillini ti fanno credere che non votando, non accettando le loro idee tu compi un omicidio perché ammazzi la possibilità di vedere (cito testualmente, perché credo che sia veramente un’affermazione degna del miglior Fabio Volo) “la bellezza della loro rivoluzione”. Fondamentalmente insomma, nessuno dei due dice niente e sa niente, sia di moda che di politica ma ti fa credere di essere un espertone senza i cui consigli tu fai meglio a rifugiarti in un convento di monaci trappisti. I grillini, pardon, Grillo e Casaleggio hanno sempre promulgato l’importanza della democrazia e della trasparenza del web, perché il web permette una partecipazione di tutti nello scegliere i candidati. Si. Certo. Spiegatelo alle vostre nonne  e nonni che devono ancora capire come funziona la televisione senza la manovella ma col telecomando. E poi trasparenza? Sul web chiunque può postare la prima cavolata che gli passa per la testa, spacciandola per vera. Ovviamente c’è da considerare anche il livello di intelligenza che c’è dall’altro lato: a me più di una volta sono arrivate email  su twitter in cui mi si chiedeva come mai digitando “Anna Bolena” su facebook non si riuscisse a trovare il mio profilo. E tu capisci che… Insomma trasparenza un tubo, e democrazia tantomeno. Proprio l’altro giorno il leader maximo -1 (perché il maximo maximo è Gianrobby) si è scagliato contro presunti troll, elfi, puffi ed altri simpatici esseri incantati rei di  scrivere commenti contro il Movimento, ovviamente pagati dalla k4sta: l’idea, democratica, che ci possa essere qualcuno non concorde o non più concorde con le loro idee non è nemmeno presa in considerazione, e il passo successivo è una democraticissima cancellazione dei commenti in questione. Per non parlare poi della tanto sbandierata sciabolata all’editoria, facendo del blog l’unica e sola fonte di informazione a cui attingere. Le contraddizioni su Grillo poi si sprecano: una fra tutte potrebbe essere quella di chiedersi come mai, dopo tante urla contro certi sistemi, nel 2003 il comico decise di usufruire per ben due volte del condono tombale per le sue aziende. Il Movimento poi, specie ultimamente, dice alcune bestialità che quando le senti quasi ti viene da sorridere tanto son cretine. “Legiferare senza governo, come fecero in Belgio!” Si, bravoni. Peccato che intanto noi qui siamo in Italia, abbiamo una Costituzione un po’ diversa. Ma soprattutto poi vai a rivedere e tac, scopri che in Belgio all’epoca protestarono pure in mutande contro la paralisi a cui il Paese era andato incontro con quella furbata.  I grillini, con la stessa umiltà tipica di Mourinho, non ci pensano nemmeno ad allearsi col PD che la sovranità popolare ha decretato vincitore e pretendono un governo esclusivamente Cinque stelle: ecco quindi un bel blocco al Paese, che tanto già non ne avevamo abbastanza. E senza nemmeno la possibilità di cambiare la legge elettorale che forse, forse, ci permetterebbe di non fare cosi schifo alle prossime probabilmente ravvicinate elezioni. Grazie grillini eh.  Ma guai a far notar loro queste cose: i grillini sono cosi, un po’ come quei sognatori che ti tirerebbero una sberla quando fai notare loro che la realtà è diversa. Se provi anche minimamente a chiedere spiegazioni sui punti un po’ all’acqua di rose che permeano il loro programma, ti senti rispondere che la risposta già l’hanno data più volte ma che tu per il semplice fatto di non essere grillina  sei una povera idiota e nemmeno te ne sei accorta. Ovviamente la risposta in questione mai esiste e mai esisterà, se non quella che tu sei della casta e loro soffrono nel vedere che non ti rendi conto di quello che succede e sta succedendo.