martedì 12 febbraio 2013

Perchè Sanremo è Sanremo...Ancora?

E rieccoci qua: finalmente o purtroppo, per non far torto alle fazioni pro e contro, stasera ripartirà la maggiore kermesse di musica italiana. Ebbene si, ricomincia il caro Festival di Sanremo.
Ancora un pò provata dall'edizione dell'anno scorso, tra duetti improponibili, monologhi celentaniani incomprensibili e il toto-domanda "mutanda si-mutanda no" (quest'anno ce la siamo scampata sembrerebbe, causa gravidanza), ammetto che fino a poche ore fa non mi ero nè resa conto che proprio questa sera sarebbe ripartito l'evento, nè tantomeno mi sono informata su chi, cosa, come, quando e sopratutto perchè. Le uniche informazioni in mio possesso risalivano al 2012, quando venne annunciato che il fardello della presentazione e di tutto il relativo cucuzzaro sarebbero questa volta cadute su Fabio Fazio, già presentatore delle edizioni del 1999 e del 2000, e che ad accompagnarlo ci sarebbe stata la sua spalla di "Che tempo che fa" Luciana Littizzetto; ed in ultimo che Fazio avrebbe chiuso la porta, sprangato le finestre e messo di guardia il cane contro i cantanti spuntati fuori dai talent show. Ok, Fazio, avevi la mia approvazione, per una settimana ho anche seguito interessata gli sviluppi della situazione. Poi più nulla. E come succede a chi lascia che gli eventi scorrano senza controllo, quando appunto poche ore fa mi sono risvegliata dal torpore e sono entrata in mood sanremese, eccola li pronta ad aspettarmi la delusione. Ma come Fabietto? Voglio dire ero cosi entusiasta all'idea di non dover far continuamente zapping per risparmiare alle mie orecchie i vocalizzi vibrati della scuderia de filippiana..e adesso leggendo il programma per la serata mi ritrovo Mengoni, Scarrone e Galiazzo?E si che mi riporti gli Elio e le storie tese e che comunque non si può avere tutto dalla vita però... E invece apprendo felicissima che la classica gnoccolona di turno messa li giusto per far ricordare a tutte le donne che no, non siamo tutte uguali ma nemmeno per la cippa, non sarà presente se non nelle vesti di ospite: Bar Rafaeli prima e Bianca Balti dopo. Va bene, ce la posso fare. Posso riuscire a non maledirmi per il quintale di chiacchiere (frappe) che ho mangiato nei primi due giorni di carnevale.
E poi gli ospiti. Oltre alle già citate top model e a nomi italiani come Beppe Fiorello, Baudo e l'attesissimo Maurizio Crozza, gli unici ospiti stranieri, a meno che non ci siano sorpresone dell'ultimo minuto, saranno il cantautore israeliano Asaf Avid, Caetano Veloso e Carla Bruni: si, lo confesso, mi sono fatta quella domanda...ma non potevano chiamare Fiorello che imitava Carlà? Niente ospitoni da hit parade come gli One Direction dell'anno scorso, quelli che trattengono davanti al televisore tutte le ragazzine dai 13 anni in su che puntualmente poi lanciano 13 tweet al secondo per commentare anche solo il movimento dei capelli dei loro beniamini. Ed essendo io appassionata di musica classica, in particolare della sua, attendo con ansia l'omaggio che verrà fatto a Giuseppe Verdi nel corso delle puntate.
Ma, anche se un pò preoccupata, a causa dei bookmaker che danno quasi per certa la vittoria dei Modà, non posso ovviamente scrivere un post su qualcosa che ancora deve avvenire.
Ed effettivamente il mio interesse era più rivolto verso quella fantastica, meravigliosa, ed ispiratrice di molte delle mie frecciatine ironiche che proprio in questi giorni si risvegliano e, consentitemelo, ammorbano ogni spazio sociale (virtuale e non) di loro e nostra conoscenza.
Esattamente, parlo degli improvvisati critici musicali e/o presunti tali.
Quella figura "un pò mitologica e un pò pirla" ( per citare la Littizzetto) che in vista di un qualsiasi evento musicale che  sia Sanremo,  l'ormai defunto Festivalbar, o la gara delle voci bianche di Santa Maria di Leuca, spunta fuori dal nulla guardando tutti dall'alto in basso, e si mette a dispensare consigli musicali il più delle volte non richiesti.
Quelli che decidono che tu, misero plebeo, di musica non puoi mai capire quanto loro e che loro hanno l'ingrato compito di riportarti dalle vie dell'ignoranza a quelle della conoscenza musicale, indrottinandoti su chi deve essere meritorio del tuo ascolto e chi no. O più semplicemente, visto il contesto, quelli che inizieranno a martellare l'anima alla gente e a dispensare consigli sulla kermesse, sui cantanti, sulle note, sugli strumenti; consigli che poi a ben guardare, sarebbero capaci di dare in maniera molto più pertinente perfino le fan dei One Direction. Insomma, il classico esempio di persona che si sente intellettualmente elevato e musicalmente competente perchè qualche anno fa andava in giro con aria bohemiene e trasognata ascoltando Capossela (ma a ben guardare poi, mai una volta che fossero andati oltre  "Il Ballo di San Vito") e che l'estate scorsa invecefischiettavano e ciancischiavano in un romanaccio improvvisato, Mannarino.



Perchè Sanremo è Sanremo.
Orsù.


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