martedì 18 dicembre 2012

Mangiare macaron non vi trasforma in principesse francesi.

E finalmente anche io ho provato questi fantasmagorici e imperdibili macaron. A Milano ovviamente, perchè come le cose più in che esistano nel mondo e che arrivano in Italia, la prima tappa obbligatoria è sempre Milano. E quindi, recatami nella città meneghina, una tappa fondamentale dopo l'esposizione di Canova e la Pietà Rondanini, giusto per mescolare il sacro con il profano, è stato il luccicante e lezioso negozio di Laduree . Fondamentale perchè dopo le innumerevoli foto postate su instagram, fatta ovviamente ed ironicamente anche dalla sottoscritta, da utenti intente ad azzannare i dolcetti colorati, la curiosità di sapere se la loro fama è meritata o meno, verrebbe a chiunque.
Cosa siano i macaron ormai è inutile scriverlo visto che, complice anche l' immensa pubblicità fatta tra fashion blogger e il fortunato drama tv Gossip Girl, chiunque conosce perfettamente queste meringhe colorate e ripiene che leggenda vuole siano stati portati in Francia dall'allora regina Caterina dè Medici, anche se all'inizio non erano cosi fighi e le fashion blogger dell'epoca, perchè io sono convinta che le fashion blogger appestino l'umanità da sempre come le zanzare, anzichè perdere tempo a fotografarli li mangiavano e basta. Giusto per ribadire che si, francesi sarete anche fighi e avete tutta la mia ammirazione, ma comunque siete sempre un passo indietro. Anche se parliamo del 1500.
Se devo dare un giudizio soggettivo sul sapore di questi dolci, non sarei proprio positiva; ho preso due gusti: un classico nocciola e un più ''alla moda''petali di rosa. Il punto però è che il sapore si sente appena, viste le dimensioni del dolce: dopo un primo morso in cui senti solo di star masticando qualcosa ma non ti rendi conto di cosa,all'ultimo morso senti un retrogusto di nocciola che effettivamente è anche buono..ma è appunto l'ultimo morso. E quindi a meno che non si decida di spendere un piccolo patrimonio, perchè ricordiamo che i macaron non hanno un rapporto dimensione-qualità/prezzo ragionevole, si resta un pò con le pive nel sacco.
Quello che a me però interessa sapere, e in un certo presuntuoso modo spiegare, è com'è che un dolce, tra l'altro che esiste da più di 500 anni, abbia un successo cosi grande. La risposta potrebbe essere "le magiche mirabolanti imprese del mondo del marketing e della pubblicità". La prima a dare ai macaron un primo accenno di simbolo-feticcio è stata Sofia Coppola nel suo "Maria Antonietta" dove la regina francese, tra un ballo, vestiti infiocchettati e merlettati e un acconciatura improponibile, trangugiava elegantemente le meringhe ripiene. A questo proposito, ma perchè al 80 % delle volte Maria Antonietta viene rappresentata come una cretina prima e come una casalinga disperata di Wisteria Lane dopo?
Ma ritorniamo ai macaron. Già quindi con Maria Antonietta, le ragazzine e gli hipster di tutto il mondo erano entusiasti dinnanzi a questi bottoncini colorati,contenuti in deliziose scatolette. E l'accelerata finale alla celebrazione del dolce è stata data in tempi più recenti dal già citato drama tv Gossip Girl, dove la protagonista, che non per niente è fan proprio della decapitata regina francese, li mangia estasiata nella vasca da bagno o a spasso proprio per Parigi.
Il punto è che i macaron sono effettivamente dolcetti discreti dal punto di vista alimentare e del gusto (ma volete mettere con un bel maritozzo?)ma grazie ai gusti proposti (lavanda. ma chi diamine mangerebbe un dolce alla lavanda?la lavanda si mette nei sacchetti dentro gli armadi contro le tarme!)e soprattutto ai colori, mangiarli ti rende automaticamente chic e alla moda. O almeno questa è la convinzione che chi li fa e soprattutto chi li mangia vorrebbe in qualche modo far passare, complici anche appunto, le innumerevoli foto di fashion blogger ed aspiranti tali che quasi quotidianamente ci informano di come, recatesi a Parigi (perchè mangiare i macaron è senza dubbio cool, ma il top è mangiarli a Parigi) se ne siano altamente fregate di musei, mostre d'arte e simili, e tenendosi bene alla larga dal Louvre abbiano delapitato i risparmiucci nei negozi Laduree. E quindi, giù con le orde di ragazzine e non, convinte di raggiungere chissà quale livello di eleganza e raffinatezza, di diventare delle petit princess semplicemente mangiando un dolce.
Ma la verità è che certe cose sono innate e non le si acquista di certo mangiando e fotografando quello che prima era semplicemente un cibo e che adesso è diventato quasi tristemente un feticcio, un must have.
Le strane logiche di questa società: una volta si mangiava per sfamarsi o golosità, adesso perchè sennò non sei nessuno.



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