sabato 7 aprile 2012

Il caos spesso genera la vita, laddove l'ordine spesso genera l'abitudine.

"Se cadi diventi più alta". Me lo dicevano quando facevo qualche ruzzolone e finivo con le ginocchia sbucciate. E oggi ho pensato a quanto questa frase sia importante e nasconda una verità.
Ho pensato a quanto la nostra percezione dei momenti di crisi, di quei momenti in cui "cadiamo" anche se in maniera figurata, sia in realtà sbagliata; vivendoli non abbiamo la capacità di realizzare quanto possano farci bene e non sappiamo cogliere l'aspetto positivo che portano. Ma se per un attimo cerchiamo di focalizzare la nostra attenzione su quello che sta succedendo dentro di noi quando attraversiamo questi momenti, ci accorgeremmo che nonostante l'angoscia e la paura che si portano dietro, hanno anche la capacità e il merito di farci diventare altro, di farci evolvere. Nessuno può aspirare ad un cambiamento, o meglio ad un evoluzione, se non accetta che per arrivarci deve necessariamente attraversare una trasformazione: e le trasformazioni non sono mai indolori, mai semplici specie se presuppongono appunto un passo in avanti nel proprio essere.
Le crisi insomma, sono necessarie.
Non  sono i momenti di vittoria che ci insegnano qualcosa e automaticamente ci fanno evolvere, perchè per me non ci può essere evoluzione se non s'impara qualcosa di nuovo, perchè è imparando qualcosa che noi andiamo avanti e automaticamente cresciamo, diventiamo altro da quanto eravamo prima; e paradossalmente, non ci possono essere momenti vincenti se prima non attraversiamo un momento di crisi, di fatica fisica o, e specialmente, psicologica.
 "Bisogna avere un caos dentro di se, per partorire una stella danzante"  diceva Nietzche. Se cerchiamo su wikipedia una definizione di Caos troviamo varie voci; c'è la teoria del caos, in fisica matematica, in cui vengono studiati quei fenomeni fisici in grado di evolversi, grazie a  condizionamenti esterni, dalla condizione iniziale in cui si trovano; nella filosofia spiritualista, il principio della sintropia afferma che l'organismo, inteso come somma di corpo e spirito, non muore per il degrado del corpo ma sopravvive alla morte come spirito, secondo un principio (quello sintropico) che tende a generare meccanismi sempre più ordinati. O ancora, per la mitologia il Caos era la divinità primordiale, da cui è stato generato tutto l'universo e dalla quale sono nate tutte le altre divinità.
Il caos è l'origine di tutto, quello da cui tutto ha inizio. E' l'alpha. Non ci può essere armonia se prima non si attraversa il caos. E cosi che la crisi, la confusione, il caos diventano elemento essenziale nella vita evolutiva di ognuno di noi: dobbiamo attraversare, camminare per il caos e vivere le crisi se vogliamo giungere ad uno stato evolutivo migliore rispetto a quello precedente e che ci porti ad una storta di armonizzazione interiore ed esteriore. Non rifuggirle o farci spaventare da esse, ma tenere ben presente a cosa potranno portarci se vissute e interiorizzate, ovviamente con gli strumenti adatti.
Infondo lo sappiamo, ognuno di noi sa perfettamente che sono stati i momenti difficili della propria vita a farlo/ farla diventare l'uomo o la donna che è adesso, o che, sta ancora diventando, visto che non si smette mai di evolversi e di crescere. Hanno il potere di stravolgere la nostra vita, magari riportandola su quei binari da cui si sta impercettibilmente allontanando.
Le vittorie ti gratificano, ma le vittorie migliori (si sa) sono quelle che otteniamo dopo sacrifici, e momenti in cui preferiremmo mandare tutto all'aria.



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