martedì 14 febbraio 2012

Il culto della finta bellezza.


"La bellezza è la migliore lettera di raccomandazione".
Lo scriveva Aristotele, nel III secolo A.C. Ed è un aforisma perfettamente applicabile anche adesso, sia per uomini che per donne, sebbene sia noto a tutti che l'assioma "bella=facilità di arrivare dove vuole"sia più riferibile al gentil sesso. In fin dei conti, è la bellezza che muove tutto, in tutti i campi. Noi tutti infondo, quando dobbiamo scegliere qualcosa diamo prima ascolto al nostro senso estetico, assecondando l'impulso che ci spinge a scegliere( a meno che non entri in campo il concetto di utile..ma non è di quello che voglio parlare)la cosa che per noi è più bella. Anche in campi dove la bellezza non c'entra, o non dovrebbe c'entrare, torna sempre: nei continui ed imperanti programmi di cucina che la televisione ci propina, una valutazione importante è data dall'estetica dei piatti, ossia da come questi vengono presentati. E' naturale, tutti preferiamo il bello. Tutti preferiamo vedere, essere a contatto con il bello e tutti, anche i moralisti/finti intellettuali che lo negano, vorrebbero essere belli. Insomma, la bellezza è ovunque ed è da sempre. Per il già citato Aristotele, il bello corrispondeva al vero; per Plotino nel mondo del reale non si poteva attingere ad una forma ideale del bello, fino a giungere a Kant, che ha "sdoganato" il concetto di bello come qualcosa che non è insito nella cosa in sè, ma è una qualità attribuile da chi osserva l'oggetto in questione (per farla semplice, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace). E' chiaro che poi, il giudizio soggettivo/complessivo sulla bellezza si è poi modificato nel corso del tempo, e a mio parere personale, ultimamente il concetto di bellezza va spesso e volentieri a braccetto con quello di volgarità ed esibizionismo. Colpa della trasformazione anche dei mezzi con cui la bellezza veniva e viene diffusa. Una volta c'erano i dipinti che raffiguravano donne bellissime nei panni di Sante e Madonne, oppure nobili donne ritratti nei loro abiti più ricchi (aggiungiamo che bellezza e ricchezza vanno, ahimè, molto d'accordo) e ancora e soprattutto, donne raffigurate al naturale. Un nudo naturale, quasi come se fosse appunto naturale non indossare niente...un nudo che non è volgare, ma quasi ammirevole e che induce ammirazione, come nella Danae rappresentata da Tiziano:
a nessuno che guarda questo dipinto viene in mente il concetto di volgarità. Senza analizzare in toto tutti i cambiamenti dei mezzi di diffusione della bellezza o presunta tale(visto che la sottoscritta domani ha un esame e non dovrebbe nemmeno scriverlo questo post)voglio arrivare ai 'tempi moderni'. Quelli dove cinema e televisione hanno imposto il dictat di bello e brutto. E anche qui c'è sempre la distinzione tra prima e dopo: nel cinema di una volta ad essere giudicate belle erano donne eleganti come Grace Kelly e Audrey Hepburn, o sensuali come Marylin Monroe e Rita Hayworth. Sensuali, ma mai volgari. E soprattutto bellezze semplici e naturali. E qui con il termine naturale mi riferisco a quella mancanza di 'ritocchini' e visite perenni dal chirurgo plastico che fanno credere e apparire bello ciò che in realtà bello forse non sarebbe. Mi chiedo sempre, osservando immagini di donne effettivamente stupende
se la loro bellezza sarebbe cosi abbagliante senza visite chirurgiche. Ecco perchè ho deciso di intitolare il post con 'culto della falsa bellezza'. E' una bellezza vera e naturale quella che stiamo ammirando o è forse il sapiente ed abile lavoro di un chirurgo ben pagato? E' la carne che invidiamo o la plastica di seni e glutei rifatti? Questa a mio parere non è bellezza, ma è un illusione di ciò. Una esasperata ricerca di perfezione estetica che ricade inevitabilmente nel grottesco. E puntualmente ormai, ad essere giudicate belle non sono le donne(ho improntato il discorso esclusivamente sulla bellezza femminile, perchè è in fondo quella che ''tira'' di più) che belle lo sono veramente e nei termini meno volgari. Ma lo sono quelle donne che, magari cosi belle in realtà non sono, nè lo sarebbero in condizioni normali, ma che offrono all'occhio sempre più voyerista dell'osservatore tutto ciò che c'è da offrire ed osservare, non lasciando spazio all'immaginazione che una volta era anche una componente fondamentale per creare un aurea di sensualità. Ormai più mostri e più sei bella. Il volgare ha completamente sposato la bellezza.


Ma evidentemente, io di bellezza ne capisco poco e niente, perchè ormai nelle canzoni la donna ideale fisicamente parlando viene descritta con "il culo di Rhianna e il volto di Belen".
Appunto.



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